mercoledì 17 febbraio 2010

bOnniE






Una semi-oscurità avvolgeva la stanza,
diffusa una luce calda dai toni rossastri-aranciati,
color tramonto che se ne và,
color dell’autunno,
emanata da un sole artificiale, intrappolato in una metallica gabbia rivestita di una tela fin troppo popolata da acari….abatjour chiamavano là fuori quest’astro.
Un soggiorno,
persiane chiuse,
un’ora notturna in strada,
un tempo che non si calcola neppure come tale,
una data imprecisa su un calendario da troppi anni appeso alla parete.


Bonnie se ne stava sulla sua poltrona di velluto,
seduta,
a fissare lo schermo luminoso del televisore,
luce fredda e gelida in quel tramonto di colori.
Lo sguardo era fisso e vi potrebbe anche sembrare concentrato, ma la mente era assai lontana,
aspettava che le due lancette si sovrapponessero al
XII dell'orologio.

Bonnie se ne stava accartocciata così,
le gambe unite,
nella sagoma ormai impressa in quell’arredo fin troppo a buon mercato.
Sulle ginocchia lei,
la accarezzava lentamente con la sua mano piccola e affusolata,
ad ogni tocco delicato scopriva particolari del suo corpo, sfuggiti prima allo sguardo.

Le sembrava di udire un sordo brontolio come fossero fusa.


[flashback]


Il mercoledì precedente aveva incontrato Klavdiy, solo Bonnie usava il suo vero nome, per tutti era il “russo”, anche se in realtà russo non era, era polacco, ma si sa, noi yankee tendiamo a chiamare russo chiunque beva vodka, la geografia non è il nostro punto forte.
Il “russo”, come d’accordo la aspettava da Starbucks sulla 3rd Avenue.
A quell’ora l'appuntamento sarebbe passato più che inosservato,
un marasma di folla che entrava e usciva per disassopire il proprio torpore,
usufruendo dell’onesta caffeina in bicchieroni supercalorici.

- Ecco la mia americana preferita- si rivolse a Bonnie squadrandola da capo a piedi - sembra che non te la passi bene, tesoro eh?
Bonnie salutò, ma non rispose alla domanda.


Ordinarono, un Mocha Frappuccino per lei e un Vanilla Bean Frappuccino per lui, una bevanda dolce che stonava con gli aspri profili e la durezza dell’uomo.

Fino a metà bevanda i due rimasero in silenzio, poi fu sempre

Klavdiy a rompere il ghiaccio: -Che ti serve dolcezza?
-Una pistola.

-Uhm…non ci giri molto attorno. La mia americana sa quel che vuole. Sei nei guai?

-Ti ho chiesto una pistola non di farti gli affari miei!

-Andiamo però a fare due passi, troppe orecchie qui.

Si diressero verso il magazzino in cui lavorava “il russo”, di facciata un autofficina, il retro un negozio di piombo.

- Bene. - Si schiarì la voce l'uomo- La ragazza vuole una pistola. Ora vedo se ho qualche cosa che faccia al caso di una “borsetta”.

Bonnie odiava essere trattata come una debole, anche se ciò non toglie che lo fosse.

-Fanculo Klavdiy, voglio un'arma, non un fottuto giocattolino. Un'arma. Per chi mi hai preso?Non ti ricordi forse chi sono?
- Da, da... l'americana sa ciò che vuole...- ma tra sé pensò che dalla morte di Gregg non era più la stessa Bonnie.

Il “retro di piombo” pullulava di sbrillucicanti metalli da assalto: piccole e lucenti, ma letali....grandi e impegnative da pofessionisti della morte.


- Ecco il gioiellino... da, da – così dicendo il russo sfilò da un cassetto una revolver nera come la notte più cupa -Smith & Wesson 327, calibro 8, 357 Magnum, otto colpi, rotazione del tamburo antioraria. Si apre così, vedi? Spingi in avanti la slitta, con cura mi raccomando.

Bonnie seguiva ogni gesto con occhi avidi e gesti nervosi.

- Vedi dolcezza? Questi sono i livelli di sicurezza, sono due. Appena sopra la slitta, qui, c'è un cilindretto, bene a questo punto...usi la chiave in dotazione, giri in senso orario e la “bimba” è bloccata. Ripeti all'inverso il processo, premi il grilletto e bum bum bum....

- Perfetto. Tutto chiaro.
[ fine del flashback]


Bonnie tese la mano per afferrare il suo bicchiere di brandy, si lanciò un Roipnol da 1mg in gola e lo deglutì facendosi aiutare dall'alcol bruciante. In poco l'effetto si fece sentire, una grande tranquillità la pervase.

Ora non rimaneva che attendere, le mani accarezzavano la “bimba” e gli occhi puntavanole lancette.

Ci siamo quasi... "Cinquantacinque, cinquantasei, cinquantasette, cinquantotto, cinquantanove...".

Scocca la mezzanotte.

Prese la sua “bimba” .....
fece ruotare il tamburo,
sussurrò un flebile "ciao" ai proiettili,
calibro 8,
tolse la sicura.

- Buon compleanno a te, cara Bonnie.

Fissò negli occhi la sua “bimba” , impugnandola con entrambe le mani, se la avvicinò alle labbra morbide, le aprì accogliendola nella sua bocca.


Premette delicata il grilletto.

Bruciore.

Frammenti di Bonnie.

Bonnie irriconoscibile.


_________________________________________________________




- Stop. Stop. Bene, buona buona cazzo...sei stata fantastica.

Si alzò, la scena era finita, era stravolta, le era costato molto farla.

Sorrise debolmente e mentre tutta la troupe festeggiava la fine delle riprese, lei si sedette nel suo camerino davanti al grande specchio, una lacrima le solcava il viso.

Aprì il cassetto....

ed eccola lì...........


la sua....


“bimba” .




___iO e Alice___ siate tiratori spietati.

13 commenti:

  1. bangbang he shoot me down bangbang
    my baby shooot meeee down...

    finale a sorpresa,
    una bomba..
    anzi polvere da sparo..puoi contarci..
    spietata tiratrice BANGBANG

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  2. Rabocco Le Mie Tasche Di Polvere…
    IntraVedo I Dettagli anche Da Seduta.
    Il Tornio è Freddissimo…

    Lode alla Tua Fantasia Melanconica…

    Ps: Colpita.

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  3. Veramente bello, complimenti vivissimi(suicidissimi):))

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  4. Fanstastica, dal fiato sospeso=)
    bravissime tu e Aliceeeeeee=)

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  5. wow.. senza parole.. stupendo. Post stupendissimo! Così realistico! Sembrava proprio che tutto si stesse svolgendo davanti ai miei occhi. Non smetterò mai di ripetere che sei bravissima!
    Grazie che ci sei sempre, anche durante queste notti insonni.. ultimamente poi, mi aiuta molto la compagnia di qualcuno.. ricambio l’abbraccio

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  6. Dire "lo adoro" è dir poco... Tu ed Alce siete eccezionali... Mai pensato di pubblicare davvero un libro cartaceo riunendo tutte le voste storie...
    E' proprio vero che a volte cade la linea di demarcazione tra finzione e realà... Si finisce per non sapere più cos'è reale, perchè tutto lo sembra... e, quindi, niente lo è...

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  7. Non potevo perdermi questa.
    Sempre più brava,sempre più..
    Ti abbraccio,ancora più forte delle altre volte,scusa la mente totalmente assente.

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  8. wow bellissima.. i brividiiiii..

    pummmmmmmmm..

    buona notte!

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  9. VODKAAAA!
    http://www.youtube.com/watch?v=a0Px69zWNHU
    Ehm... dicevo...
    Come tutti gli occidentali pensano che chi beve vodka sia russo, c'è da notare che ogni "russo" in occidente ha un negozio clandestino di armi da fuoco (vedi Boris Lametta, detto Boris Schivaproiettili)...

    Detto ciò... Wow... Si potrebbe definire la forma, complimentarsi per il contenuto, ma penso che "wow" sia un'esclamazione sufficiente, per descrivere lo stato d'animo attuale... ^__^'

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  10. Sono senza fiato....Un capolavoro che mi ha fatto tremare insieme a Bonnie....
    Mi siete mancate tu e Alice e mi mancavano anche le vostre storie mozzafiato!
    Brava mille volte! Hai proprio un dono....
    Ti abbraccio forte forte!^^

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  11. Mi aggiungo al coro estatico...e scusate per l'assenza, non sto molto bene purtroppo.
    Un abbraccio.

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