sabato 21 novembre 2009

SOLA



"Narciso era un bellissimo giovane, di cui tutti, sia donne che uomini, si innamoravano alla follia. Tuttavia Narciso preferiva passare le sue giornate cacciando, non curandosi delle sue spasimanti; tra queste era la ninfa Eco, condannata da Era a ripetere le ultime sillabe delle parole che le venivano rivolte, poiché le sue chiacchiere distraevano la dea, impedendole di scoprire gli amori furtivi di Zeus. Rifiutata da Narciso la ninfa, consumata dall'amore, si nascose nei boschi fino a scomparire e a restare solo un'eco lontana.
Non solo Eco, ma tutte le giovani ed i giovani disprezzati da Narciso, invocarono la vendetta degli dei. Narciso venne condannato, da Nemesi, ad innamorarsi della sua immagine riflessa nell’acqua. Disperato perché non avrebbe potuto soddisfare la passione che nutriva, si struggeva in inutili lamenti, ripetuti da Eco.
Resosi conto dell'impossibilità del suo amore Narciso si lasciò morire. Quando le Naiaidi e le Driadi cercarono il suo corpo per poterlo collocare sul rogo funebre, trovarono vicino allo specchio d'acqua il fiore omonimo, nato dal sangue, cioè per via asessuata.
Si narra che Narciso, quando attraversò lo Stige, il fiume dei morti, per entrare nell'Oltretomba, si affacciò sulle acque del fiume, sempre sperando di vedersi riflesso. Ma non riuscì a scorgere nulla a causa della natura torbida, limacciosa di quelle acque. In fin dei conti però, Narciso fu contento di non vedere la sua immagine riflessa perché questo veniva a significare che il fanciullo-sè stesso che amava, non era morto ancora.
Nella versione beotica il giovane Narciso, cittadino di Tepsi, venne condannato ad amare la sua immagine, quando Aminia (sola figura di amante di Narciso che compare in questa versione), un giovane del luogo da lui rifiutato sprezzantemente, si tolse la vita, con una supplica di vendetta raccolta da Eros, davanti alla sua casa, con la stessa spada che Narciso gli aveva inviato come macabro invito a non dargli più noia.
Nella versione di Pausania Narciso aveva una sorella gemella ed erano simili in tutto. Narciso era innamorato, ma lei morì. Narciso allora si recava alla fonte sapendo che il riflesso non era sua sorella, ma si consolava pensando a lei fino a consumarsi."

3 commenti:

  1. non mi disturba affatto che tu e Alice siate diventate mie sostenitrici

    :)

    un bacione

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  2. Oggi tu e Alice avete sollevato una questione complicata.
    Il mio rapporto con lo specchio non e' per niente semplice.
    Detesto la mia immagine riflessa eppure non ne posso fare a meno, la cerco anche nelle vetrine dei negozi ( ma mi leggete nel pensiero, che sto per parlarne nel prossimo post?), appare sempre diversa da me, a volte sembra sia lei a cercarmi, a volte la disprezzo, a volte sembra sia lei a disprezzarmi.
    Quel che e' certo e' che non coincido mai con quell'immagine,e questo rifiuto radicale e' il mio fondamentalismo, per quanto si possa essere fondamentalisti dello specchio.
    Bacione

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  3. Ho sempre amato la mitologia...
    Se allo specchio vedessimo riflesse quello che siamo dentro, forse cominceremo ad amarci un pò di più.

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