sabato 2 gennaio 2010

Voglia di scrivere


Nel sottosuolo e in vicoli bui, si snodano personaggi ambigui, nella notte.
Quelle persone di cui chi vive di giorno ha paura,
quelle persone che a loro volta sono terrorizzate da tutto ciò che è diurno.
Sono persone, non vampiri, non mostri,
ma esseri umani non in grado di reggere la forza e l'intensità della luce.
Il buio cela le loro espressioni sfatte,
le loro lacrime e angosce,
impedisce quasi ai loro occhi di vederle. Vagano su tram fino al capolinea, perchè una direzione non ce l'hanno, perchè stare rinchiusi tra 4 pareti li fà sentire imprigionati in una morsa letale, li fà sentire come pazzi, sarebbero in grado di correre sulle pareti come in preda ad un istinto primordiale e sconvolgente, per acquisire la libertà.
Tuttavia, in quel sottosuolo, in quella civiltà di claustrofobiche anime, neppure l'esterno riesce a contenere la loro voglia, il loro desiderio di essere liberi.
Un desiderio di libertà che non sarà mai esaudito, un corpo, così limitato, incapace di reggere il volo e limitato in ambienti acquatici. Ed una mente così saldamente costruita di preconcetti secolari e inestirpabili, messi come piccoli mattonicini uno sull'altro, dalle regole morali discutibili, dettate ogni secondo e recitate da predicatori, rende la libertà come l'infinito: solo qualcosa a cui tendere.
C'è chi la notte se la sceglie, per quanto sia verosimile la parole scelta, c'è chi ci capita, dopo aver perso la bussola, c'è chi ci nasce nella notte, chi ne viene rapito, chi ama così follemente la luna da non poter fare a meno che attenderla, seduto su una panchina in riva ad un fiume o sul molo di una banchina portuale, con il batticuore, quello che si ha nell'attesa del proprio amore, e al suo arrivo, arrossiscono timidi, senza più parole da dedicarle.


Poi scocca l'ora in cui la notte finisce, tutti quei pensieri,
tutto quel filo che le cose seguono,
tutta la chiarezza e la decisione, sono spazzati via dai raggi.
I raggi e la luce che impongono di "pensare ad altro":
alla spesa, al cibo, al cane da portare fuori, a non dimenticare le chiavi, ad arrivare al lavoro in tempo, a dover passare a comprare un nuovo paio di scarpe.....
Perchè se non lo fai, sei strano, sei taciturno, non sei come dire, diurno.
Quindi indossiamo il nostro cilindro,
cerchiamo di essere persone "accettabili", celando noi stessi, e ci permettiamo anche qualche conversazioni sulla superficie dell'acqua, mentre siamo immersi,"ma si dai, perchè no".
Quei discorsi sul tempo meterologico, mentre dentro per te il tempo è tutto tranne che nuvole e pioggia, freddo o calore, è qualche cosa di vivo, è un verme che divora la mela, con la sua voracità talvolta, ma con la sua flemma, in realtà divoratore costante, il resto percezioni.

In questo infinito e sconfinato oceano senza rive, senza spiaggie su cui si possano infrangere le onde, si ricerca un contatto.
Un abbraccio malinconico, che ti concedi, per te. Ti abbracci in un angolo antico, mentre i colori sono solo tonalità seppia di un vecchia e logora stampa fotografica.
E' solo in mezzo ad altre forme, percepisci di averne una tua.
Una tua forma che odi, nel vedere tutte quelle forme serene e spensierate navigare sul nulla.
Una tua forma che teme le tempeste, che teme l'acqua salata e il sole troppo intenso, quello di mezzogiorno, che picchia da lassù. Temi ti disidrati l'anima.
Poi invece odio quelle forme, così superficiali e spinte le une verso le altre senza opporre alcuna resistenza.



Sono quasi incredibili i modi che la mente impiega per interpretare la realtà,
i modi assurdi, le scuse che trova sempre, anche per le cose non giustificabili.
Si imbottisce di finte saggezze, di frasi dette da altri per potersi giustificare.
Ma da chi?
Da cosa?
Sempre e solo, da se stessa.
Giustificare se stessi attraverso i comportamenti degli altri.

_Percezioni alterate, spegno l'ennesimo mio vizio nel posa cenere, sorseggiando la calda bevanda nero pece che ridesta il fisico dal suo torpore, viaggio a duecento chilometri orari, sfidando la ragione_




_Sono solo, pecezioni alterate_


15 commenti:

  1. Punto di vista particolare, il mio, perchè sono un po' mostro davvero.
    Ci sono momentacci, nei quali ti senti solo, ma spesso trovo esilaranti i comportamenti di questi 'umani' e le loro folli abitudini.

    Mentre parlo del 'tempo' dentro di me sorrido pensando alla notte che tanto amo e che tornerà presto. Scendere nell'arena, ogni giorno, è un'esercizio per fortificare l'anima nera che tanto veneriamo.

    Nell'attesa dell'incontro con Alice mi faccio quattro risate - il problema è l'assenza di Alice, non la presenza di questi imbranati ;-)

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  2. Dì... Notte...
    Strane divisioni del giorno, dettate solo dalle differenze di luce.

    Strano a dirsi, io vivo in entrambi i mondi ed in nessuno dei due...

    Vivo le sensazioni magiche della notte, la sua libertà la sua immensità...
    Vivo la quadratura del dì, le sue regole, la sua morale...

    Ma avere la vita su due diversi binari comprende il non poter vivere nessuno dei due percorsi veramente.



    Ps:
    Verifica parole: diumixi

    Un caso?

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  3. Purtroppo la notte è relegata ad un immaginario un po' cialtrone fatto di finte trasgressioni, divertimenti eccessivi, perdita del controllo di sé. E' invece foriera di grandi possibilità creative e riflessive...

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  4. E' vero, il nostro corpo è limitato... ma la nostra mente non lo è... e con essa possiamo librarci sopra la realtà e volare in ogni universo che saremo capaci di costruire...

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  5. siamo tutti limitati!!

    che bel post, complimenti a te e alice

    un bacione a tutte e 2

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  6. Il vento è un mio grande amico, nonché mio dolce fratello... Qui soffia impetuoso ed in pochi escono quanto si abbatte con forza sulla città...
    Io mi lascio accompagnare dalla sua voce e sogno di volare con le sue ali...

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  7. La forza del vento è pura. Se la si lascia entrare, purificherà l'anima... Non sempre la sua forza, però è in nostro favore...

    Il vento (e quindi l'aria) è il mio elemento naturale e per questo ne parlo volentieri... ma personalmente non adoro questo sistema di comuncazione (un'unico discorso diviso su 2 blog distinti).. lo trovo dispersivo e scomodo...

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  8. Per me la notte ha sempre significato angoscia.
    A volte vorrei vivere nell'estremo nord Europa, dove il sole c'è anche a mezzanotte.
    Nel sottosuolo della metropolitana mi sento irrequieta, non vedo l'ora di sbucare fuori.
    E quando alla fine dell'estate le giornate si accorciano e il buio arriva prima, mi intristisco.
    So che e' un controsenso, dopotutto sono anni che cammino in un tunnel privo di luce, eppure io, quella vera, quella sana, sono una creatura del giorno, finita a vivere nella notte dopo aver perso la bussola, come dici tu...
    Ti penso, mentre sei all'incontro di Milano...
    Un abbraccio e buon anno!
    Dony

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  9. Un Nuovo Verbo M'Imbratta La Bocca.Scrissi.
    La Saliva S'assorbe Sulla Lingua.
    Attendo Il Rilascio.

    Gradisco Come V'Esprimete.
    Lei è Alice.
    Tu, Sei Meraviglia.
    Decisi Di ChiamarTi Così.
    Il Dissenzo è Contemplato.

    V'Abbraccio, Forte.

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  10. scrivi veramente benissimo..
    un saluto a tutte e due..

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  11. Io ribadisco che i tuoi post sono fantstastici.
    Mi icnhino.
    Davvero.

    Ma ero passata in primis x ringraziare te e Alice di questa giornata fantastica!
    Sul mio blog c'è un post a riguardo=)passaci qnd puoi!
    grazie davvero mi avete riempito il cuore!
    Ti abbraccio forte=)

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  12. La notte??? Bella domanda... Il buio, altro dilemma.... !!??
    Diciamo pure che tutte viviamo nel buio, come voi stesse avete affermato, e quando usciamo in superficie per vedere la luce.. La stessa ci abbaglia e ci spaventa, usciamo fuori in mezzo alla gente, AGLI ALTRI....
    Ma ogni qualvolta ci immergiamo tra la folla, ci perdiamo e non siamo noi stesse...
    Indossiamo maschere su maschere per celare il nostro essere... Stufe dei giudizi altrui e dei loro pareri.. Ciò che abbiamo dentro è così indecifrabile e incomprensibile anche per noi, che chi non sa e vuole imbattersi in noi, è preferibile si dissoci e non ci provi nemmeno..
    Le tenebre ci spaventano, perchè ci portano a vivere tra le 4 mura in cui ci sentiamo strette, ma uscire vuol dire confrontarsi con il Mondo che non comprende la nostra Anima fragile... Più che altro perchè non sa accoglierla a braccia aperte, ma sa solo costringerla e stringerla opprimendola...
    ( è strano, ma quando scrivo... Mi appaiono davanti agli occhi le immagini che a parole descrivo.... Forse perchè sento questa costrizione da parte del Mondo Esterno e dalla luce del giorno che alle volte non mi accoglie ma mi uccide !! )

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  13. Ciao E. e Alice! Quanto avete ragione, troppo spesso non siamo noi stessi per essere accettati e compiacere gli altri, trovare una propria personalità non è facile ma bisogna lavorarci su, ne vale la pena!
    Grazie per la tua splendida compagnia di ieri, lo ribadisco, sei una grande, mi hai colpito un sacco, ora che ti ho conosciuta sarà più facile perdermi nei tuoi mondi e sfidare insieme a te la ragione!
    Non vedo l'ora di riabbracciartiiiiiiii!

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  14. Sono tornata...
    mi fa piacere ritrovarvi tutte....
    sei sempre profonda....
    non molliamo...

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  15. Passo solo per dirti quanta gioia mi ha trasmesso la foto postata sul blog di Fighter...avete trasmesso le vostre emozioni 50 km piu' a nord, dove sto io.
    Un grandissimo abbraccio!
    Dony

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