domenica 9 maggio 2010

DoMenica è sempre dOmenica?

Eccoci qui....postiamo il racconto che abbiamo inviato per partecipare al contest letterario blusubianco..... l'incipit da cui tutto è partito lo metteremo in verde....
Certo Marla ha lavorato in questo, ma come condominio con i piedi per terra ci rendiamo anche conto che non sarà sicuramente il genere che BLUSUBIANCO vuole....tuttavia non possiamo violentare il nostro stile e quindi solo questo ci è uscito.... buona lettura....a vOi

Vaniglia Bourbon al plastico

[incipit]

“Assaggia.”
Il cuore gli batte forte e non sa cosa farsene delle sue braccia, così le tiene incrociate sul tavolo.
Lei gli passa il cucchiaino: sta aspettando. Ci sono tante cose da dire, adesso.
Prima di entrare in casa gli sembrava che si sarebbero esaurite tutte nello spazio che separa l’ingresso dalla cucina. Invece sono stati zitti.
Infila il cucchiaino nella parte bianca della farcitura. Suo padre avrebbe fatto lo stesso.
Il sapore del metallo è la prima cosa che sente, poi c’è solo il dolce che si scioglie sulla lingua
e gli sveglia una parte del cervello che credeva addormentata.
“Lo so perché sei venuto” dice lei nello stesso momento in cui lui si toglie il cucchiaino dalla bocca e chiede: “Cos’è?”

[fine incipit e da qui....partiamo nOi]

“Mmm..” fa una delle sue smorfie Meg “non posso credere che tu non riconosca questo sapore....”. Lei ha i capelli di zucchero filato, una rosea chioma, che ricorda i toni pastello di un amore che non avrebbe mai avuto.Ha mani fini dalla capacità, quasi incisa come uno dei suoi tatuaggi, di preparare ottimi antidoti per scacciare il dolore.Continua a muovere nervosamente la bocca mordicchiandosi, a tratti, il labbro inferiore.Fuori l'asfalto fuma sotto il traffico intenso del mezzogiorno newyorkese.Duke fissa le maniche della maglietta stinta di Meg che le arriva ai polsi, troppo caldo per indossarla. La scruta con il suo sguardo radiografico cercando di capire se le braccia esili siano ancora una coltre di pois viola disegnati da aghi spezzati.“Duke, sono pulita” e dicendo questo alza repentinamente la manica, mostrando la sua pelle lunare.“Mi ero dimenticato che tu sai leggere nella mia mente, mi sento un idiota, scus...” ma l'indice di Meg si posa sulle sue labbra serrando la fuoriuscita della A.“Sono passato a trovare la cara e dolce Meg...ecco perché sono qui....”“Mi irrita questo tuo tono. Da quando ti interessi della dolce Meg?” risponde secca accendendo una sigaretta.Meg non lo vedeva più da quella notte, quella notte che spesso appare sotto forma di un castigo donato da Morfeo in persona a Duke, spesso si svegliava sudando freddo e in quelle oniriche visioni vedeva sempre occhi vitrei di dolce Meg e la pelle iceberg....la morte le si era pericolosamente avvicinate e con essa aveva quasi stipulato l'eterno matrimonio, mentre lui non aveva saputo gridare il [NO] alla domanda “se qualcuno vuole opporsi lo faccia ora o taccia per sempre”.“Tesoro, molto ci sarebbe da dire. La luna si è ingobbita fin troppe volte dall'ultima in cui ci siamo visti. Ti devo chiedere un favore. Tu mi devi un favore.”“Ti dovrei un favore?” non prosegue oltre per non scaraventargli in faccia il suo odio, non sembra, ma al suo interno si cela la finezza di una lady del '700 e la forza, quella fulgida e delicata, della fragilità.“Meg parliamoci chiaro, tu non vuoi più essere dei nostri, questo credo che sia chiaro. Sei sparita, hai fatto di tutto per non farti trovare. Ebbene, se deciderai di farmi questo ultimo favore non mi vedrai mai più, non avrai MAI più a che fare con me.”Meg odiava la parola MAI, anche se associata alla faccia di Duke, e una moltitudine di emozioni più o meno piacevoli, iniziano a scorrere fluide nel suo apparato circolatorio, mentre la nave del disagio veleggia su cloridrici succhi gastrici.“Sembra di essere in un vero film gangstar Duke....ti atteggi da boss ora?” Lo sguardo dell'uomo si inasprisce, le si avvicina e l'afferra per il polso fissandola intensamente negli occhi.“Meg devi aiutarmi.”

“Anche tu avresti dovuto aiutarmi...” si lascia scappare.

Lui abbassa lo sguardo consapevole della sua colpa, ma prosegue sicuro, allentando la presa e dirigendosi verso la finestra, come se il panorama da scorgere là fuori fosse interessante. “Ti chiedo solo di fare una cosa che sai fare e molto bene, niente che possa farti del male” e la inchioda con lo sguardo dicendo ciò, nei suoi occhi Meg intravede un sentimento che li aveva uniti in passato. “Mi dovresti preparare uno dei tuo dolci, o meglio diciamo una variante speciale di un tuo dolce”

“Ti rifai vivo dopo questi anni solo per avere un dolce?”

“Non è un dolce qualsiasi......all'interno del dolce ci dovrà essere una speciale farcitura”

Silenzio.

“Non avveleno nessuno Duke”.

“Non ho mai parlato di usare dei veleni”.

“Per chi è questo dolce?”

“Questi non sono affari tuoi”.

Vorrebbe ribattere che invece deve saperlo, perché è coinvolta in ciò, ma una grande cefalea le sta iniziando a circondare il capo disegnando l'aureola come di una sacra icona. Desidera che Duke se ne vada al più presto. “Dammi tutte le indicazioni e farò ciò che desideri”. Si siedono al tavolo per circa due ore a progettare ogni dettaglio, poi lei si sente pronta e inizia a preparare il tutto, prima allinea gli ingredienti e poi procede. A volte capita che le loro mani si sfiorino o che i loro sguardi parlino in fretta, non lasciando elaborare ai neuroni, i messaggi che intasano le fini sinapsi. Brividi, quelli di ricordi e di un passato che non potrà rimanere che tale. E' quasi buio quando termina il lavoro. Meg è sporca di farina e ha diverse macchie sui vestiti, sembra quasi appena uscita dalle macerie di un palazzo crollato. “Ti ringrazio Meg, sapevo di poter contare su di te” e le si avvicina posandole le labbra sulla guancia. Sussulta e si irrigidisce. “Bene. Ora non mi resta che augurarti una buona vita. Non ci siamo mai salutati definitivamente Duke, ma il momento ora...è giunto” sussurra Meg cercando di mantenere un tono di voce più fermo possibile. Duke si avvia verso l'uscio, si volta e con un accenno di sorriso le dice “Comunque...era crema di latte aromatizzata alla vaniglia Bourbon.......Addio”.Si fruga nelle tasche ed estrae un sacchettino di polvere scura, lo posa sulla piccola mensola vicina all'uscio e le sue ultime parole sono “Per te bimba” e la porta si chiude alle sue spalle. Lei rimane pietrificata, senza il coraggio di andare verso quella mensola, il terrore la avvolge e si sente come pronta ad essere incatenata. Si siede sul sofà fissandola, con un certo tono a tratti di sfida, ma ancora decisa a non avvicinarsi. Ormai è notte fonda. Il giorno esordisce trovando Meg sempre nella medesima posizione, solo la radio era il suono di sottofondo. Una notizia la scuote, voce metallica che le rimarrà impressa per sempre nell'anima:

[Ordigno esplode sta notte al Diamond mentre si festeggiava l'inaugurazione, probabilmente un esperto di esplosivi lo ha celato in un dolce, muore Arsène Dumont ......].

”No.....Papà.....”

Un dolore lancinante e silenzio, non sente nulla Meg, niente di niente, le sue orecchie smettono di udire e tutto le appare chiaro.

Si alza, si avvicina alla mensola, prende la polverina e con passo lento si dirige in bagno.

[fine]


Troppo pulp?




17 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Io vi posso solo augurare che Blusubianco sia di larghe vedute e possieda elasticita' mentale, e anche se il racconto non rispecchia lo stile richiesto venga comunque riconosciuta la sua genialita'...
    Un abbraccio e buona domenica...
    Dony

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  3. Bel racconto! Lo stile è lo stile, se gli piace bene, altrimenti bene lo stesso:) Solo una cosa: non si scrive mica gangster?

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  4. L'Ingoio del Male.
    ...Hai Vinto.

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  5. scrivi davvero bene, stai cercando di pubblicare qualcosa o ci stai lavorando?

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  6. Perche' secondo voi potevo resistere fino a martedi?
    Seee...........
    Ho letto tutto tra il primo ed il secondo commento che vi ho lasciato, o non avrei potuto sapere, ma soltanto immaginare, che si trattava di qualcosa di geniale...
    Un grandissimo abbraccio...
    Dony

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  7. Infatti,il tuo stile autentico non si può sottostare alle aspettative di "Blusubianco".
    Se col tempo cambierà,mi permetto di dire,non sarà che l'evoluzione di un processo spontaneo.
    Per il resto complimenti al condominio,come sempre!

    Geniale:)

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  8. Mi è piaciuto... Soprattutto certe espressioni del tipo: "una coltre di pois viola disegnati da aghi spezzati" oppure: "mentre la nave del disagio veleggia su cloridrici succhi gastrici". E anche : "Meg è sporca di farina e ha diverse macchie sui vestiti, sembra quasi appena uscita dalle macerie di un palazzo crollato".
    Il dolce bomba infine è adorabile!^^
    Chissene del pulp... Non tradire il tuo stile!
    A proposito... Ho provato anch'io a scrivere un racconto, ma è venuta una schifezza che non credo pubblicherò XD
    Il contest è carino, ma la scuola Holden mi sta marcia e anche il Muller... vabè!
    Saluti e buona scrittura!:)

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  9. Sicuramente è una buona occasione per mettersi in gioco! Poi essendo senza vincoli di spese d'iscrizione o altro è un vantaggio.
    La scuola Holden la trovo principalmente un grosso business, ma può darsi che sia prevenuta... Baricco non mi sta molto simpatico.
    Comunque aspetto di leggere altre vostre creazioni, come sapete anche a me piace scrivere e trovo bello confrontarsi! ;)
    Ciao

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  10. spero che il vostro racconto venga apprezzato, perchè il vostro stile è davvero avvincente sia nei dialoghi che nella trama...
    grazie per il chiarimento sulla canzone dei Sonic Youth, ho fatto confusioneXD!
    un abbraccio a te e Alice:)

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  11. sì.. veramente complimenti!!
    ti ringrazio per averlo condiviso con noi.. :)
    ciao

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  12. Scusate l'assenza, mi siete mancateeee!^^ Arrivo giusta giusta per leggere questo racconto, è affascinante! Mentre leggevo mi rivedevo mentalmente tutte le immagini di quanto stava accadendo e i suoi protagonisti, catapultata in questa nuova realtà, grandiosa questa storia!
    Un abbraccione!^^

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  13. Eh gia', non merito di essere così dura con me stessa, ma la strada da percorrere per arrivare ad essere un po' piu' indulgente con me stessa e' ancora molto lunga...
    Se almeno avessi sofferto per giungere a qualcosa di concreto...
    Invece e' stato tutto inutile, e questo mi fa ancora piu' incazzare...
    Grazie infinite per il vostro preziosissimo sostegno, e per il post scriptum che ho molto apprezzato...
    Un abbraccione principesse...
    Dony

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  14. è magnifico, davvero..Complimenti, apparte alcuni pezzi in cui non è proprio scorrevolissimo.
    proprio bello *_*
    beeeeeeeeeeeeelloooo!

    :D

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  15. Mi piace, mi piace.. mi piace!:)
    Complimenti.. a te e alla tua straordinaria genialita'.

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  16. lo spero anch'io ragazze, mi auguro che il "genio" dei vostri racconti venga compreso e apprezzato, sinceramente: siete bravissime.

    un abbraccione:)

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  17. Grazie ragazze:) Ho qualcosa in mente, spero di svilupparla a dovere. Ciao ciao;)

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