giovedì 11 febbraio 2010

Juliette Greco


Fuori dal locale in cui mi ero stipata,
la notte aveva già inghiottito da tempo il giorno.
Se l'era divorato,
sbranato,
ferocemente,
approfittando del cielo nuvoloso gli aveva teso un agguato,
infida e affascinante come una serpe, l'aveva attirato nelle sue spire.
Una sordida trappola?
Il vociare che prima aveva colmato i tavoli, le sedie e il bancone, ora era scemato, rimaneva nell'aria solo "Romance".
Mi sentivo antica,
seduta a fissare il buio,
l'asfalto che luccicava per la pioggia, sotto lo sguardo dei lampioni.
Quella melodia... voce di donna,
le sue parole sono a me incomprensibili, suoni stuggenti,
tutte le canzoni francesi sembrano parlar d'amore.

Dietro il bancone il barista asciuga bicchieri,
li lucida,
li posiziona delicatamente, senza lasciare impronte sui calici,
in fila,
sulle mensole dietro di lui, meticoloso come ogni notte.
Tutti pieni e rossi prima, vuoti e trasparenti ora.

Vuoti e trasparenti.

Ogni tanto mi lancia occhiate.
Gli faccio pena?
O lo irrito perchè vorrebbe starsene da solo,
lui e i suoi bicchieri........ e quella voce triste di donna?

Trangugio l'ultimo sorso,
la gola mi brucia.
Da quanto sono seduta lì?
Da troppo.
Non so neppure se mi reggerò in piedi.
Una morbosa curiosità m'investe "chissà che odore ha l'aria là fuori".
Quel desiderio mi ha ormai pervaso le narici, assopite fino ad allora, dall'acre nicotina.

Cerco nella maniera più dignitosa possibile di dirigermi al bancone per saldare il mio debito.
I miei capelli sono di sicuro in disordine,
probabilmente gli occhi sono cerchiati, rossi ed irritati dal troppo sfregarli,
ma....non mi importa.
Una strana nebbia è la luce del locale,
l'uomo mi sorride forzatamente, ricambio, con qualche cosa di più silmile ad una smorfia che ad altro.
Non ci scambiamo neppure una parola, non serve, basta allungare la banconota.
Ricevo poche monete di resto che svogliatamente lascio cadere nella tasca fonda del mio cappotto.

Esco, vedendo come ultima immagine di quel luogo la scopa, appoggiata vicino alla porta d'ingresso, nonchè d'uscita.


Aria.
Aria.
Aria bagnata e umida.
Solo pochi passanti, che sfuggono il cielo zampillante con i loro ombrelli.
Vedo solo ombre e un viale di luci, danzanti, avanzo con gli occhi socchiusi, mentre suona ancora nella mia testa quella triste melodia.


......Juliette Greco.........



Dove mi dirigerò ora?
L'acqua appiccica, disegna una ragnatela nella mia chioma,
intrappolandola in una morsa aracnoidea.
L'umore è strano, non posso trattenere una fragorosa risata,
che eccheggia in quel vuoto a tal punto da farmi rabbrividire.
Il pianto ora sfocia naturale.

Vago, per minuti che potrebbero essere anche ore,
o per ore dalla durata di sessantasecondi.
Svolto svariate volte a destra,
sinistra, dirtto, ancora a sinistra,
fino a perdermi completamente.

Lontano nel buio una piccola luce, un'insegna?
Non distinguo, occhi miopi, occhi alcolici, occhi lacrimosi.

Mi avvicino speranzosa, un miraggio nel deserto?

No, una luce. Un negozio."OGGETTI SMARRITI"
APERTO, dice l'insegna sulla porta.
"A quest'ora?" penso.
Alzo le spalle, non mi meraviglia più nulla.

Spingo la porta.
Entro.
Attratta dalla parola "smarriti", più che dall'"oggetti".





D'improvviso non vedo più in bianco e nero, ma il luogo, piccolo e angusto, mi abbaglia per i suoi mille colori.
Qualsiasi cosa è stipata ovunque.
Occhiali, libri, giocattoli, telefonini, zaini, borsette, lampade, poltrone (come si fà a smarrire una poltrone mi chiedo?!).
Non sembra esserci nessuna presenza in grado di gonfiare di ossigeno i suoi polmoni.
Polvere e cose perse.





Tossisco.
Un senso di nausea e disorientamento mi pervade, la troppa confusione mi disorienta e molte domande...
e nessuno a cui rivolgerele.
D'improvviso un forte rumore.
Devo avere urtato maldestramente qualche cosa e creato un effetto domino.
Mi spavento, ma non posso far altro che rimanere immobile.

Non sono stata iO.

Sommerso da una montagna di cose, emerge un vecchio, come se fosse stato assopito lì sotto per anni.
Si stropiccia gli occhi e mi osserva, pare osservare le mie interiora contorcersi e darmi vita.

Rimaniamo lì così per un tempo indefinibile.

Poi, come se niente fosse, il vecchio abbassa gli occhi su un piccolo taccuino, per continuare una lettura interotta chissà quando, sfogliando pagine gialle e dense di inchiostro nero.

Osservo ancora.
Muovo cauti passi su un pavimento ricoperto di milioni di piccole cose.

-Che cos'ha perso?
Mi chiede con voce giurassica l'uomo.
Rimango stupita nell'udire quel suono primordiale.
Zitta, anche se vorrei rispondere, ma non riesco a proferir parola.

- E' muta signorina?
Insiste.


-Qui si trovano oggetti smarriti?
-Certo. Lo dice bene l'insegna sulla porta....
- Ho perso..............................ho perso.................. la testa....
Alza lo sguardo dal taccuino.
-Io, signorina, ho perso la memoria.




Una voce che non mi appartiene, Juliette Greco "Romance", e canto.

Fu così , in una piovosa notte, ormai volta verso l'alba che il vecchio riacquistò la memoria e in quel caos, ritrovai la mia testa.





"Angusto sarebbe il cielo per potermi contenere"

Sono strani giorni, estranianti giorni.
iO, Alice, Tyler Bianca e perfida neve, gli abitanti del mio pazzo condominio mentale.

_Insonnia letale_

17 commenti:

  1. "Taaaaaaaaagliatele la testaaaaaaaaaaaaa"
    Finalmente l'hai ritrovata,
    la regina di cuori l'aveva nascosta bene.
    Sapeva che il vecchio aveva perso la memoria
    e non sarebbe stato possibile ritrovarla.
    Ma con la musica a volte si ritrovan tante cose,
    ricordi, emozioni, periodi, parti di se.
    Anche la testa.


    Come sempre..GRAN BEI POST..Mammasaura!

    Obbrava
    un saluto al condominio

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  2. stuendo, stupendissimo post...

    brave tu e Alce!!! <3

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  3. Che bel post... Sai che anche io ho un'attrazione fatale per i bar fumosi e saturi di musiche dolci e melancoliche?...stupenda 'Romance', grazie di averla portata alle mie gratissime orecchie. Prediligono anche il jazz per gli ambienti grigi e fumosi, preferibilmente notturni...

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  4. Mi sono calata in ogni parola che avete scritto, mi e' sembrato di vivere tutto...
    Non so se tu e Alice vi rendete conto di questo grandissimo dono che possedete...le descrizioni minuziose di ogni scena, l'amore per i dettagli...riuscite a rendere dei racconti surreali pura realta'...
    E poi e' vero, a volte basta ascoltare le note di una canzone e la memoria persa chissa' dove abbandona l'oblìo e torna riportandoci il sapore dolce, o il gusto amaro, dei ricordi...
    Grazie di essere rimaste fino alla fine del mio racconto...e per le vostre parole, che mi hanno fatta riflettere...vivere di rimorsi e' inutile e dannoso...mi aggrappero' a cio' che di buono ero riuscita a rimettere insieme con lui, e ne trarro' la forza per andare avanti...
    Un abbraccio pieno di affetto a tutte e due!!!
    Dony

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  5. Bello bello bello bello e ancora bello. Melanconico ma bello. Affascinante. E' strabiliante.. mettere ricordi emozioni e piaceri su un testo e farli rivivere a chiunque.
    Mi stringo volentieri e forte nel tuo abbraccio.

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  6. Bellissimo blog e grazie per il commento.. non era una dichiarazione... e' solo un pensiero molto spicciolo al di sotto, molto al di sotto delle mie potenzialita'....

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  7. Perdere la testa...
    Perdere la memoria...

    Sono 2 diverse situazioni che ben si conciliano nell'ambito d'appartenenza.

    Chi ha perso la memoria, non può ricordare ed evitare gli errori del passato...
    Chi ha perso la testa li ricorda ma non è detto che abbia intenzione di evitarli...

    Mi torna in mente Frankenstein Jr. e mi rivedo il cieco ed il colosso, che prendono la zuppa assieme (o almeno ci provano).

    Uno stile di scrittura che si avvicina più alla poesia o alla musica, che alla prosa... Orecchiabile è dire poco...

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  8. Siamo un po' tutti oggetti smarriti in attesa di essere ritrovati... Anch'io a volte vorrei entrare in quel negozio e dire al proprietario che ho smarrito qualcosa... Ho smarrito Veggie, ma è stato tanti - troppi - anni fa... Chissà se è possibile ritrovarmi da qualche parte... Chissà se piuttosto non incontrerò, non troverò una Veggie nuova, diversa, cambiata... e chissà se la saprò riconoscere... Di certo mi sono smarrita, nel passato da qualche parte... ma, chissà, forseun giorno sarò abbastanza forte da girarmi indietro e mettermi alla ricerca...

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  9. Sai incantare.

    Mi avvisate quando uscirà il vostro primo libro?

    Devo già scappare, la mia pausa pranzo è finita e devo tornare a lavoro dai bimbi...grazie di avermi tenuto compagnia, è stato davvero molto piacevole!

    Un abbraccio.

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  10. Ti Leggo Come una Bambina Che Attende La Fine Del Temporale. Mi Scuoti, PositivaMente Meraviglia.

    Grazie...


    A Volte "Mi Sento Antica" ... anch'Io.

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  11. .............Che meraviglia! Mi sembrava di avere ogni cosa accanto a me, mi sono visualizzata tutto nella mia mente! Mi sento spesso come quella ragazza che vaga per la città alla ricerca di qualcosa… E’ ora che vada anch’io a fare un salto dal vecchietto, magari può aiutarmi a ritrovare ciò che ho perduto, chissà….Non so nenanche io cosa esattamente...A volte, se per strada vedo un oggetto interessante, un ciondolo, un foglietto, una foglia particolare,una carta da gioco,lo raccolgo, nella speranza che sia un segno e mi conduca da qualche parte...
    Mi manchereteeeee! Vi abbraccio forte....

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  12. non era mia intenzione quella di generalizzare ma si sa k una buona parte di ragazzi pensa solo ad una cosa..
    Starò molto attenta a questo soggetto....e non mi farò prendere dalla "foga" stai tranquilla, ho solo voglia di divertirmi un pò....so k se prendessi la cosa troppo sul serio rimarrei delusa....

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  13. Buona sera ate e ad Alice. Volevo dirti che non capisco il commento che hai lasciato nel mio blog...non ho mai accennato alla parola schifo e neanche ho pensato ad una cosa del genere...al massimo ho potuto dire degrado e tuttavia ho anche ripetuto più di una volta che le mie erano personalissime considerazioni di qualcosa di cui mi andava di parlare...tutto qui!

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  14. Riuscissi anche per poco a sfoderare la mia arma invincibile che so qual è, lo so perchè appena la vorrò riuscirò a tirarla fuori. Ma non riesco perchè è tutto bloccato e intasato come un forte masso appoggiato su un fragile foglio di carta qual è la mia anima.
    Dentro al vostro cervello vi ha messo un piccolo genietto che sapeva che voi tutti inquilini avreste creato dei bellissimi capolavori e una splendida persona..:)

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