mercoledì 28 dicembre 2011

Silenzio



Vorrei esser lupo.

martedì 6 settembre 2011

A_NESTE_SIA

"Ci sono storie che quando le racconti si consumano. ALtre storie,invece, consumano te."


Complesso sai?
Spiegare...in generale.
(S)_piegarMI, (S)_piegarti.
Tutto finisce, rapido, senza quasi accorgersene, il passaggio verso reALTà
psico_con_torte.
Desideravo,
non desidero più,
se non a tratti sottili di penne sbiadite_ nero seppia termina.
Tratti disegnano un interlocutore silenzioso, parlami con le mani e l'olfatto.
Assaggia cauto i miei pensieri con le tue labbra violacee dalla Over_dose di gelo.
E_mano calore bianco e flebile, quello di un sole insonne ai poli estremi di una sfera in bilico, l'universo non esiste.
Attimi interminabili, per poi esaurire il tutto in un'unica parola, in un unico suono
MONO_USAMI.
Gettami lontano.
Sprofondiamo poi.
Abbraccio ceramica per ore, fissando ciò che rimane.

Sposami please.
Mettimi al dito un anello da far invidia a Giove e ai suoi satelliti,
poi uccidimi,
la prima notte per conservare un bel ricordo.
La luna ti terrà la compagnia che non avrei mai saputo farti.

lunedì 29 agosto 2011

All'infinito...



Leggo le scritte sui muri, sulle panchine, nei cessi pubblici.
Leggo:

"La felicità è un placebo"
Sembra che alcuni giorni si ripetano identici.
Tutto e tutti uguali, tranne quella quint'essenza di te stesso che invece, inesorabilmente muta e sorda, attonita pro_Cede.

Sulle rive getto sassi che provocano con_Centici cerchi.


Soundtrack:
PLACEBO_Special K

"I'll describe the way I feel
Weeping wounds that never heal "








giovedì 23 giugno 2011

Fottutamente irreale


Percepisco disagi, senza conati.
Senza, assenza e sentenza.
Rinchiusa in un labirinto, IN_seguo neuroTRANS_missioni,
mi diLeguo,
nn odo nessun suono.
Labbra si muovono senza dire nulla,
pensieri in play_back.
In una lingua mOrta, traducimi please.
Cercando oblio ribalto gli occhi.
Rimane, il bianco.
Mi arrampico, fino in cima, fino a non aver fiato.
Aria rareffatta_5000 metri, senza fiato, brividi.
Pupille gli occhi, sbarrati fissa_NO lancette che calcolano secolari secondi.


Gemiti sordi rim_BOMBA_no nelle grottesche condotte uditive del tuo ventricolo.
Una visione rossa vermiglia, splatter emotion.
Basta.
Si conclude tutto in attimi di adrenalinici picchi.

Toc_Tocca alla mia porta.

Bed.
FUCk yoU.

martedì 7 giugno 2011

XXX______ROME______XXXXXX



NON CHO LACRIME (gente de borgata)

Lascia stare bandiere e lagne se
il primo a trattalle male è lo scemo che te le spigne

ce ne ho una pe voi: spacciatori e produttori de gnugna
militari o mercenari per le guerre della vergogna
sirene portarogna,
poltrone magna magna con
troppe persone sulla gogna mentre
il vostro padrone guadagna,
sangue che bagna sto stato d'assedio
razza bastarda più de n cellerino allo stadio
eroi pe quali bendiera me chiedo,
non c'è e nn c'era.. la vostra se chiama banconota insanguinata e impura!
pe uno de voi che more se sa: tutto tranne che il dolore,
le lacrime so pe' le persone più care ste pupille so avare pe voi.
da mo che n batte sto core, facce che nn gradisco e preferisco nn vedere
nn è solo pazzia la mia è più de n'allergia,
chi morte porta morte merita come sorte sua.
deve essere così
e così sia ma scusa: come te comportavi te a nassiria se era casa tua?


nn c'ho lacrime pe niente e pe nessuno nessuno che le asciuga io scavo la mia buca preparo la fuga, il mio paese prova a fotterimi da anni in gabbia quando me ce mandi? vendo rabbia pe pagamme i danni.
i veri grammi a prima battitura prendo la misura pe la sepoltura e pensi che nn c'ho paura, vivo veloce perchè se dimani muori implori anche solo un'altro giorno di merda qua fori, le strade sotto i riflettori
le borgate, le puttane sotto i protettori, le merde degli informatori la mia gente è qua fori da sempre sto suono si sente è la prova vivente ce n'ho
una pe i magistrati,
una pe i cani ammaestrati,
una pe gli infami infiltrati,
i miei neuroni logorati il mio destino in mano al fato. Emarginato perchè odio lo stato

(l'uomo campa perchè finchè compra conta)x2


Sai che non ho lacrime ma ho pagine d'insulti
per divise color sangue ed eroi presunti
io ho gli appunti di una vita intera,
piscio sopra la bandiera e quando è servita per me nn c'era.
è la tua schiera de soldati ammaestrati punta armi sulla schiena popoli già condannati,
nella metropoli macchine blu c'hanno sempre un buon motivo per tirarmi giù e in +
questa legge che protegge solo chi paga sempre noi forilegge perchè stamo pe strada,
noyz narcos e gente de borgata la mia via è infestata e la ma gente è incazzata.
generazione senza nome e senza soluzione con la penna in mano e con in testa la rivoluzione,
odio a colazione e morte sottobanco e se scoppia la guerra io nn piango come franco


nn c'ho lacrime pe voi e ce mancherebbe che ne avessi visto come state messi i miei principi so diversi, nn siete tanti siete troppi so ragazzo dei palazzi e pe ste strade io ve odio tutti.
troppi politici corrotti, militari e poliziotti , meccanismi di un sistema che a me lascia pochi sbocchi
il vostro credo sono i soldi
zero rispetto zero amore troppi morti
sotto a st'occhi famo 2 conti io qua pe tirà avanti faccio i botti tutti i giorni ma nn rompo er cazzo all'atri, tu fai solo i tuoi interessi, preferisco andà a rubbà piuttosto che sta come state messi, pe voi nn piango voi meritate altro meritate tutto l'odio della gente che c'ho intorno e questo è quanto
quello che meriti è quello che dai, una lacrima pe' te da me nn l'avrai mai

martedì 1 marzo 2011

tampOnA_Menti


Sappiamo di non essere per nulla presenti..non solo qui...


Striscerei come un verme per tornare ad essere avvolta da una spessa coltre placentare,
invece che rimanere qui, nuda e indifesa davanti a tutto questo,
senza_(Emo)zioni viscide.
Uno spettacolo a cui è impossibile appla_udire...mani legate.
Ci sono solo cibi tossici in questi ombelicali cordoni che ho appiccicato addosso e prudono.
Strumenti sibilano e indicano, numeri e disegni e..... l'interno, tremendamente illustrato su uno schermo, intestini gonfi e stomaci corrosi per lo più.
Polveri impediscono normali deflussi d'aria,
non ho polmoni che si gonfiano,
non ho narici che si dilatano.
Solo una visione della schiavitù,
io, tu, noi, voi,essi
....messi_sotto e sotto_messi ad un tempo imperfetto e remoto passato.
Coniugare il tempo verbale....tra_passato e pre_(AS)sente.

A nessuno crede più nessuno.

Sono senescenti e coperti da muffe fetide e in_(E)vasi_ve ormai i corpi raggrinziti dei neuroni,
non rilasciano succhi, spremute di arancie fuori stagione...nint'altro che bucce.
Coltivare campi di (D)istruzione.
Tutto è uguale e immutato, cambia solo agli occhi dell'illuso.


Umiliarsi è il minimo,
penne rosse sotto_lineano l'errore...perchè correggi me?
Chi corregge te?

Mi abban_dOno piano al fruscio mono_tono di un grigio sOle che sorge al tramonto.
Il sole del mio impero è pAllidO come un cencio,
ha profonde occhiaie in cui sono in_filati raggi sPenti.
Consuma sonni_feri sperando di (Ri)_sorGere nuovo,
ma è sco(I)nvolto da tepori pre-morte.
Morto un sOle se ne fà un altro.
Voglio solo diventare d_iO
e mi scOnvolgo in quest'in_termina_Bile attesa.
SoS_(S)piro.
Addento mele proibite circondata da Serpi,
e sguiatamente rido con Eva gettando a terra i semi di questo frutto.
Cacciami pure da qui se vuoi,
l'inferno è grande...
Paradisi terreni non ne vedo, chiamalo pure Eden, ma solo dis_astri atOmici e tampona_menti,
nero bitume e oli tossi_Ci appiccicosI.
Appiccichiamo gli angeli con chewingum al cielo come passa_tempo.




Per me l'unica...
è farsi del male...



giovedì 27 gennaio 2011

EatYourHeart...Out.....



Corridoi pieni di porte socchiuse o chiuse da aprire....

sai benissimo che la cosa migliore sarebbe uscire da questo fottutissimo palazzo decadente.

“Esci da questo cazzo di palazzo”.

Invece qualche cosa di morboso si crea lento e in silenzio,

mi spinge a salire le scale ed affacciarsi in nuovi corridoi,

sempre più bui,

sempre più spogli,

intonaci sgretolati e ombre.

Mentre affondo sento un sacco di mani che cercano di aggrapparsi a me,

mi chiedono come proseguire, cosa fare e cosa non fare, come comportarsi, che frasi pronunciare.

Come un’enciclopedia di sensibilità ascolto e consiglio.

“Sai? Vorrei dirti quanta rabbia sento dentro.

Quanto trovo che tutto sia tremendamente ingiusto...troppo ingiusto.

Così ingiusto da essere insopportabile ed opprimente."

Che rimane?

Il mondo illimitato della mente, dove tutto è plasmabile in funzione di desideri più o meno reali. Puoi andare a ritroso e cambiare a piacimento le cose,

una,

dieci,

cento,

mille volte,

fino ad arrivare ad ottenere la situazione perfetta.

Salto qua e là con i pensieri, dialogo con me, te, i mobili, i soprammobili e i sordi, quelli che anche se urli, bè….. non ti possono udire.

Non riesco a frenare quest’implacabile cascata di parole, potrei andare avanti illimitatamente, forse l’unica mia grande passione è scrivere.

La mia gabbia racchiude un’anima pesante.

E’ una giungla di sinapsi intricata, provo a muovermi aggrappandomi a fibre afferenti ed efferenti quasi fossero liane, per poi cadere nella palude grigia ed essere avviluppata nelle sabbie mobili dei miei viziosi pensieri.

Reprimo.

Reprimo grandi ondate di rabbia e di odio.

Odio quell’equilibrio che tutti ostentano, quelle facce che sorridono al niente, ignari ed ignoranti per lo più di tutto ciò che li circonda.

Quando smetto di prendermela con me, me la prendo con la gente.

E’ sole nero hardcore.

iO e Alice siamo tornate.